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WHITE DOG – SAM FULLER


Assolutamente da non perdere. Un cane addestrato per aggredire i neri viene preso da una giovare attrice che cerca di rieducarlo. Il razzismo che si insinua nelle coscienze, fino a distruggerle. Un film profondamente antirazzista che venne travisato dalla Paramount che ne minò l'uscita. Film inserito tra i 50 film più razzisti di sempre, in realtà si scaglia contro i pregiudizi.

Fuller ruvido e corrosivo, ma non è una novità. Pochi mesi dopo l'uscita conobbi Fuller che mi parlò di questo film. Vedetelo se cercate sostanza e non ricamini.



Sceneggiatura scritta in pochi giorni e film girato in quaranta. Fuller si era già interessato del tema del razzismo molti anni prima, quando da giornalista aveva scritto sul Ku Klux Klan. La sceneggiatura è tratta da Chien Blanc di Romain Gary, ex marito di Jean Seberg, attivista e attrice (Fino all’ultimo respiro).



Memorabile la scena in cui il cane irrompe nella chiesa e attacca santi e vetrate. Tutto il film è una metafora della lotta razziale e degli istinti primordiali.

Eccellente il commento sonoro di Ennio Morricone.



Fuller fu molto sorpreso dall’accoglienza del pubblico e offeso dalle accuse di razzismo, i suoi intenti erano totalmente opposti. Alcuni dissero che si sarebbe potuta emulare l’idea di aizzare cani contro le persone di colore. Nella realtà il fenomeno esisteva già e Fuller lo aveva stigmatizzato. L’accoglienza a White dog ricorda quella che si registrò per Arancia meccanica e molto simili furono le reazioni dei due registi.




Questo fotogramma è una chicca che sono riuscito a cogliere al volo, non l'ho trovato da altre parti, ma per un paio di secondi si vede l'agente dell'attrice. Si tratta di Sam Fuller nel suo ufficio, da notare le sue foto con Ford e Bunuel. Peccato che ancora la foto con me non l'avesse scattata, altrimenti sarebbe stata su quel muro.



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