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LE NEBBIE DEL PORTO.

L’ambiente del porto è estremamente suggestivo, eppure non è stato sfruttato tantissimo e ammetto di non capirne il motivo. Luogo di scambi spesso di dubbia liceità, zona franca dove le regole hanno confini labili e tutto appare incerto.

Mi soffermerò solo su qualche pellicola che più mi ha colpito, ma non intendo fare una elencazione che non potrebbe mai essere esaustiva.

Il porto delle nebbie di Marcel Carnè, Gran premio speciale alla sesta mostra di Venezia. Colpiscono le atmosfere e un Jean Gaben che rimarrà per sempre nel cuore degli spettatori. Film girato nel 1938, risentì molto del clima politico internazionale e suscitò parecchie polemiche, e uno scontro con Jean Renoir che definì il film “fascista.”

Fronte del porto, di Elia Kazan, del 1958. Scontri sindacali al centro della vicenda. Non si può, per comprendere pienamente il contesto, non ricordare che sei anni prima Kazan aveva fatto al comitato McCarthy numerosi nomi di attori e registi che avevano avuto un passato da simpatizzanti comunisti. Questa macchia adombrò per sempre la figura del regista. La pellicola viene sempre ricordata per l’interpretazione sublime di Marlon Brando, ma parecchi attori la resero grandiosa: Karl Malden, Lee J. Cobb, Rod Steiger ed Eva Marie Saint.

E, infine, il magnifico Querelle de Brest ultimo film di Fassbinder. Opera estrema e seduttiva che ricorda l’epilogo pasoliniano. Storia che si perde in un porto tra prostitute, ladri, droga e omosessualità. Una poetica estrema che in un gioco di incastri viene esaltata da Marcel Carnè che lo volle premiare a tutti i costi alla 39° mostra di Venezia, spiegando così la sua scelta:

«Voglio aggiungere alcune parole a titolo personale. Come Presidente della Giuria non sono riuscito a convincere i miei colleghi a premiare il film "Querelle" di Rainer Werner Fassbinder. Sono stato il solo a difenderlo. Tuttavia continuo a credere che l'ultima opera di Fassbinder, che lo si voglia o no, che la si deplori o no, avrà un giorno il suo posto nella storia del cinema.»


A corredo di queste mie riflessioni, qualche mia foto scattata al porto di Reggio Calabria.





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