Film che rischiava di essere bruciato dalla pandemia, appena uscito i cinema furono chiusi per il lock down e per poco non finì nel dimenticatoio, ma la storia di Ligabue ha una forza grezza da pianta infestante, non tutti ne colgono la bellezza ruvida, ma c’è e nulla la fiacca.
Giusto qualche considerazione. Trovo Germano immenso e col film su Ligabue è riuscito a fare il miracolo, è rimasto centrale al film, ma non l'ha mangiato. In queste situazioni il rischio di cannibalizzare la storia ci sta tutto. Favino in "Hammamet" ha fatto scomparire il resto, e mi spiace moltissimo dirlo, Amelio è un pezzo di me e gli voglio sinceramente bene, ma sono sicuro si ritroverà in altre storie, di sicuro è stato anche penalizzato dalla fotografia. incerta, didascalica e piatta. Mi farò nemici, sopratutto nella vecchia guardia, ma preferisco di gran lunga Elio Germano a Flavio Bucci (che pur ritengo grande attore).
In "Volevo nascondermi" tutto è corale funzionale. Alcune composizioni d'immagine restano dentro, ma sono al tempo stesso funzionali. Le immagini sono di grande respiro e spesso Germano è inquadrato da lontano, per farlo immergere nel contesto. I movimenti di macchina sono dosati, il senso della prospettiva è incisivo. La fotografia poi è centralissima, giocata spesso sul low key, posizionandosi sul tratto basso ST della curva sensitometrica. Utilizzo di ottiche grandangolari, senza farsi troppi problemi delle aberrazioni laterali. Spesso si sbilancia piacevolmente creando dominanti cromatiche.
Germano ha vinto l'Orso d'argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2020 e il David di Donatello 2021 per il miglior attore protagonista. A premio David di Donatello vince i premi di:
Miglior film
Miglior regista a Giorgio Diritti
Miglior attore protagonista ad Elio Germano
Miglior autore della fotografia a Matteo Cocco
Miglior scenografo a Ludovica Ferrario, Alessandra Mura e Paolo Zamagni
Miglior acconciatore ad Aldo Signoretti
Miglior suono.
Candidato praticamente a tutto.
Film da ricordare.
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