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SHE CAUGHT THE KATY

Immagine del redattore: Marco Di GraziaMarco Di Grazia

Arrivo tardi da una vita, e forse è un tratto caratteristico del Blues (o forse no e serve solo a "darsi un tono" o ad assumere scusanti in linea con quanto si sta scrivendo) ma nell'arrivare tardi scopro oggi essere il giorno di nascita di Taj Mahal.



Una vita, una carriera, distinte e contraddistinte dal Blues, dalla musica.

E questa canzone, le cui prime note ci portano già in una sala cinematografica, o semplicemente sul divano di casa nostra; ma non importa il dove, importa cosa abbiamo davanti.

Naturalmente "The Bluesbrothers".


Cosa sarebbe il mondo senza i fratelli Blues e quella incredibile, magnifica, eccezionale (mi verrebbe da scriverlo con tre zeta se non fossi un talebano dell'ortografia - quando mi accorgo, naturalmente) catastrofica avventura musicale che da più di quarant'anni ci riveste di meraviglia? E cosa sarebbe quella incredibile, magnifica, eccezzzionale (toh... l'ho fatto) ecc. ecc. senza quell'inizio... quei minuti iniziali del film, quando Jake\John Belushi esce dal carcere e trova suo fratello Elwood\Dan Aykroyd ad aspettarlo?

E cosa sarebbe quell'inizio senza quella musica che lo tiene per mano?


Eh, cosa sarebbe tutto questo senza Taj Mahal?

Che ha scritto tanto altro, suonato tanto altro, ma che non può che avere eterna riconoscenza per aver nobilitato oltre ogni misura qualcosa che già sfiorava un cielo dipinto di Blues.

E buoni primi 79, bluesman!




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