"Ho sentito B.B.King cantare i suoi motivi molte volte e lui chissà quante volte li ha cantati: migliaia. Eppure ogni volta che canta e suona è una esperienza diversa, unica.
Ho visto delle donne svenire durante i suoi assoli e quando attaccava il suo lamentoso falsetto. Una volta, una donna stava ballando in delirio e quando lui attaccò il falsetto lei si afflosciò e cadde su una sedia. Il proprietario del locale le chiese se stava bene e lei rispose: Sto benissimo, cocco, è solo che capisco quel che canta, ecco tutto!
E fece un gran sorriso."
(Giles Oakley - Blues)
Il 16 settembre (del 1925) è nato B.B. King, uno dei più grandi e influenti musicisti del secolo scorso. Ora... non starò qui a ricordare la sua biografia, la sua Lucille, i suoi assoli, le sue canzoni, quello lo si può fare tranquillamente armandosi di Google e Youtube; ho voluto però riportare un passo raccontato da Giles Oakley nel suo bel libro: Blues (uno dei fondamentali per chi vuole addentrarsi in questo meraviglioso mondo che viene dal Delta del Mississippi.
E a proposito di B.B. King voglio piuttosto ricordare un film, prodotto da Martin Scorsese nel suo (anche questo fondamentale) progetto di raccontare il Blues in 7 film diretti da 7 registi diversi, fra cui egli stesso.
La serie in questione si intitola "The Blues" e il film, diretto da Richard Pierce, si intitola "The road to Memphis" ed è un viaggio in cui B.B. ci accompagna in episodi della sua vita e della sua arte. Assolutamente da non perdere, così come tutta la serie di cui parleremo in un articolo a se stante.
Chiudo poi con un ricordo, legato a tanti anni fa, a una sera del 1988 quando un ragazzo di 19 anni andò al cinema a vedere un film musicale. Il film si intitolava "Rattle and Hum" ed era il "resoconto" della tournée americana degli U2. Si parla di "quegli" U2, in quel periodo senza tanti dubbi la più grande rock band al mondo.
Nell'album c'è una canzone, un duetto proprio con B.B. King: When love comes to town. E nel film si vedono i preparativi, le prove, il backstage. B.B. King, grande e grosso, che segue Bono sul palco, poi i due parlano, con The Edge lì vicino e Bono sta parlando degli accordi della canzone; B.B. lo interrompe dicendo: "sì, ma chi suona gli accordi? Io sono orribile con gli accordi!"
Bono lo guarda un attimo, poi sorride e risponde: vabbè, gli accordi li suona Edge.
Ecco... tutto molto bello, però quel ragazzo di 19 anni al cinema rimase lì a bocca aperta pensando: "ma come non sa suonare gli accordi?"
Preme precisare che quel ragazzo proprio in quel periodo stava cercando di imparare a strimpellare (con scarso successo) qualche accordo su una chitarra. Ecco, quella frase, quel tono, quel modo di fare...
Eh, quel ragazzo tornò a casa, quella sera, salì in camera, prese la chitarra, la guardò e poi... la mise sotto il letto.
Togliendola di lì soltanto un bel po' di tempo dopo.
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