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Immagine del redattoreEnrico Antonio Cameriere

GLI SPOSTATI – JOHN HUSTON




L’altra America, l’altra Marilyn.

Metti assieme John Huston, Arthur Miller, Clark Gable, Marilyn Monroe, Eli Wallach e Montgomery Clift e cosa può spuntarti fuori, se non un capolavoro? Ah, no, non voglio abusare di questa parola. Ma si tratta davvero di un film notevole e, per fortuna, imperfetto.



Storia piena di sbavature che fanno acquisire spessore al film. Personaggi sporchi, sbandati, come gli uomini che hanno realizzato il film. Gli spostatiti lascia l’amaro in bocca con un senso di incompiutezza che lo rende unico. Ultimo film della Monroe e di Gable, morto poco dopo la fine del film. L’attore non volle mai controfigure, anche nelle scene più pericolose, anche se malato di cuore. Uno degli ultimi film di Clift.



Come dice Roslyn (Marilyn) “… tutti stiamo morendo, ogni minuto ci avviciniamo alla morte, eppure non ci insegniamo a vicenda quello che sappiamo!”



Film dalla lavorazione estremamente difficile, la Monroe si presentava sempre tardissimo sul set, tanto che si dovettero apportare modifiche ai contratti. Gli spostati è una storia di attrazione e respingimento, di brutalità e dolcezza.

Un tardo western di personaggi che credono di essere liberi, ma che si sentono imbrigliati dentro.

Scene riprese magistralmente.

Una menzione particolare va al direttore della fotografia Russell Metty che è la storia del cinema. Premio Oscar per la peggiore pellicola di Kubrick e non certo la migliore di Metty, ma l’Oscar funziona spesso così. Tra i suoi film migliori bisogna ricordare Susanna, di Hawks, L’orgoglio degli Amberson, Lo straniero e, soprattutto, L’infernale Quinlan di Orson Welles e Magnifica Ossessione e Come le foglie al vento di Duglas Sirk.



Ma veniamo a Marilyn, Miller scrisse la sceneggiatura del film, tagliandolo su di lei, tanto che rappresentò il suo regalo per San Valentino, ma quando iniziarono le riprese i due si erano già lasciati. Cominciò il periodo burrascoso dell’attrice e la lavorazione del film risentì delle precarie condizioni della Monroe e degli abusi di barbiturici e alcool che la portarono alla sua distruzione.

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