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Immagine del redattoreFrancesco Villari

8 maggio 1970 - L'ULTIMO ATTO DEI BEATLES

L'8 maggio del 1970 esce "Let it be", l'ultimo disco ufficiale dei Beatles. In realtà quasi tutto registrato in sessioni precedenti a "Abbey Road", l'album viene pubblicato un mese dopo l'annuncio ufficiale dello scioglimento del gruppo. Ci fu un'unica seduta di "rifinitura" di un brano, ultima esperienza in sala di registrazione dei Beatles come gruppo, che riguardava proprio la title-track nella quale George sovraincise l'assolo di chitarra elettrica, poi ciascuno per la propria strada. È il brano portante dell'album, scritto da Paul ed erroneamente considerato una canzone a sfondo religioso per l'invocazione a "mother Mary", che però nelle intenzioni di McCartney non era la vergine Maria, ma Mary Mohin, sua madre, scomparsa quando lui aveva quattordici anni (lo stesso aveva fatto Lennon con "Julia" nell'album bianco). Pare che in quel periodo Paul fosse particolarmente giù di corda, molto probabilmente per la piega che stava prendendo la situazione della band, ma gli apparve in sogno la madre che lo rassicurò con parole ormai note a tutti: "non preoccuparti figlio mio, lascia che sia". La struttura gospel del brano e le armonie d'organo di Billy Preston, contribuirono ad alimentare l'equivoco religioso anche a distanza di oltre trent'anni, quando nel 2003 uscì una nuova versione dell'album totalmente remixato, dal titolo "Let it be... naked", in cui sparivano "Maggie Mae" e "Dig It" e veniva aggiunta "Don't let me down". Al sogno di Paul e all'ultimo atto della band più famosa di Cristo è dedicata questa cartolina.


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