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4 maggio 1949 - IL GRANDE TORINO

Immagine del redattore: Francesco VillariFrancesco Villari

Il 4 maggio del 1949 un aereo si schianta contro la collina torinese di Superga. Nessun superstite. A bordo del velivolo c'era la squadra di calcio più forte di tutti i tempi, il "Grande Torino" di Valentino Mazzola, reduce da una trasferta in Portogallo per una partita di beneficenza.

All'epoca il calcio era ancora uno sport nobile e quando il presidente Novo, dopo la tragedia, decise di mandare in campo i ragazzi delle giovanili per disputare le ultime quattro partite di campionato del Torino virtualmente campione d'Italia per la quinta volta consecutiva, ma senza ancora la matematica, tutte le altre squadre fecero la stessa cosa, schierando le formazioni primavera. E anche durante le partite dei ragazzi a un certo punto, dalla tribuna, partiva lo squillo di tromba che sanciva il "quarto d'ora granata": era il momento in cui il capitano Valentino Mazzola, con gesto quasi liturgico, si rimboccava le maniche e partiva all'assalto dell'avversario che di solito in quel quarto d'ora soccombeva sotto i colpi dei giocatori più forti del mondo. In quelle ultime quattro, dolorose partite, solo il "quarto d'ora granata" illuminò ancora il Filadelfia e il Grande Torino sembrava di nuovo in campo con i suoi campioni.

Oggi, quei nomi ripetuti come un mantra da tutti i tifosi di football del pianeta, sono diventati un'epigrafe eretta a pochi metri dal punto in cui finì per sempre la loro vita.

Negli anni del Grande Torino il rock non c'era ancora, ma le rockstar sì, ed erano loro: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola.

In perenne memoria.


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