Il 24 maggio del 1941, a Duluth, una cittadina del Minnesota, nasce Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan. Per parlare di lui più che una cartolina servirebbe un intero ufficio postale dedicato, ma tra le tante cose che Dylan rappresenta ce n'è una particolarmente importante, passata alla storia come la "svolta di Newport": è il 1965 quando il folk-singer Bob Dylan attacca la spina e "inventa" il rock. Letteralmente.
L'album è il celebratissimo "Highway 61 Revisited", ed è il primo country elettrificato che con una buona dose di sfacciataggine il buon Bob decide di presentare in anteprima al Newport Folk Festival, il più tradizionale di tutti gli appuntamenti dedicati al country-folk americano. Naturalmente il pubblico rimane sconvolto dal "tradimento" di uno dei suoi alfieri più rappresentativi, fino a quel momento considerato un idolo, un profeta, la "voce di una intera generazione". Se il singolo "Like a Rolling Stone", uscito cinque giorni prima, era stato considerato un episodio sporadico e di poco conto, con l'esibizione a Newport diventa invece chiaro il nuovo corso che Dylan vuole imprimere alla sua musica, destabilizzando completamente i suoi estimatori, ma creando di fatto un nuovo genere: il "rock" finalmente emancipato dal "roll", la componente ludica di puro intrattenimento che ne aveva caratterizzato la genesi più di dieci anni prima. Da quel momento in poi il "menestrello del Greenwich Village" diventerà nuovamente profeta di una generazione intera, non più quella dei padri del country, ma quella del nascente popolo rock, e la sua icona, con una Stratocaster a tracolla al posto della solita acustica, resterà per sempre impressa nella leggenda. Buon compleanno Mister Bob!
C'è un brano di Bob Dylan che si intitola "Black Crow Blues" e forse non è un caso se il chitarrista Rich Robinson, nato proprio nel giorno del compleanno di Dylan, il 24 maggio del 1969, ha voluto chiamare la sua band "The Black Crowes".
Il 24 maggio del 1963 si spegneva il bluesman Elmore James. Proprio nel giorno del compleanno di Bob Dylan, uno dei suoi più grandi estimatori, talmente innamorato dei suoi blues da inserire una canzone composta nel suo stile, "Pledging my time", nell'album "Blonde on Blonde", oltre a eseguire parecchie sue cover durante i concerti.
E se ancora non fossero bastati gli strani incroci del destino legati al giorno del compleanno di Bob Dylan, il 24 maggio del 1955 nasce Rosanne Cash, cantautrice e figlia del leggendario Johnny Cash, che con Dylan instaurò una collaborazione artistica rimasta nella storia.
Il 24 maggio del 1968 esce in Gran Bretagna il singolo "Jumpin' Jack Flash" dei Rolling Stones.
Il 24 maggio del 1944 nasce la cantante "disco" Patricia Louise Holt, in arte Patti Labelle. La sua "Lady Marmalade" del 1975 ritroverà i vertici delle classifiche mondiali negli anni 2000, grazie a una cover di Christina Aguilera finita nella soundtrack del bellissimo "Moulin Rouge".
24 maggio 1969: i Beatles, già virtualmente sciolti, raggiungono la vetta della hit parade con un brano eseguito sul terrazzo di un edificio al centro di Londra (gli uffici della Apple Records), il 30 gennaio dello stesso anno. È l'ultima esibizione pubblica dei FabFour che da anni si erano dedicati esclusivamente ai dischi in studio disertando il palco, ma che per fare l'ultimo regalo ai fan scelgono una location strampalata e soprattutto senza alcun preavviso. L'evento passerà alla storia come "The Rooftop Concert" e conterrà nove take, tra i quali la n.1 di oggi. L'esibizione verrà interrotta dalla polizia chiamata da alcuni residenti infastiditi dalla musica troppo alta e dal vociare della folla che nel frattempo si era radunata sotto l'edificio.
Il 24 maggio del 1974 esce "Diamond Dogs", ottavo album di David Bowie.
Il 24 maggio del 2003 esce "Cicciput", settimo album di Elio e le Storie Tese, trainato da uno dei singoli più divertenti e trascinanti della loro produzione.
Il 24 maggio del 1972 esce "Theorius Campus", curioso album di Francesco De Gregori e Antonello Venditti: non è una vera collaborazione perché i brani dei due cantautori vengono inseriti nel disco come se fossero due progetti differenti raccolti in un unico album solo per questioni di spazio. E infatti sarà un flop commerciale nonostante canzoni diventate dei classici, come questa:
In memoria di Duke Ellington, leggendario direttore d'orchestra, compositore e pianista, scomparso il 24 maggio del 1974.
C'è stato un tempo in cui RadioRAI mandava in onda una trasmissione clandestina. Il DJ era un italiano che trasmetteva da ALCATRAZ, dove era rinchiuso nel "braccio della morte" in attesa di esecuzione, ed era riuscito, non si sa bene con quale stratagemma, a inviare alla Rete di Stato Italiana le registrazioni dei suoi programmi. Il suo nome era Jack Folla, ben presto diventato una specie di leggenda tra gli ascoltatori, che come in un rito carbonaro si riunivano per seguire la sua talk-radio.
Tutto questo, naturalmente, era solo un'invenzione scenica, perché in realtà Jack Folla altri non era che Diego Cugia, scrittore e autore tra i più innovativi e rivoluzionari della nostra storia recente, capace di catalizzare l'attenzione di un intero Paese su temi difficilmente affrontabili senza censure e filtri in una rete nazionale. Lui ci riusciva, con il pretesto dell'uomo che non aveva più nulla da perdere, lanciava strali, denunciava, rivelava verità, faceva luce su vicende tenute sempre all'oscuro, accompagnato da una selezione musicale degna delle pionieristiche radio pirata.
Diego Cugia nasce il 24 maggio del 1953 e noi non possiamo che augurare buon compleanno al DJ più iconico ed eversivo della storia della radio italiana.
Non tutte le rockstar suonano. Lui, per esempio, tirava calci a un pallone. E prima di tirare un rigore alzava il colletto della casacca e guardava il portiere con aria di sberleffo. E quando segnava un gol, si limitava a gonfiare il petto e girare lo sguardo verso il pubblico, come un gladiatore che aveva appena abbattuto l'avversario.
I suoi atteggiamenti da guascone, le sue intemperanze, le sue continue "marachelle", lo hanno reso ancor più celebre delle sue magie in campo, che pure erano notevoli al punto di piegare il popolo inglese all'idolatria di un francese (cosa storicamente inimmaginabile prima).
Il 24 maggio del 1966 nasce a Marsiglia Eric Cantona, "The King", "Numero 7" del Manchester United come George Best, l'unico che poteva contendergli lo scettro di più grande rockstar della storia del football.
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