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Immagine del redattoreFrancesco Villari

17 maggio 1966 - BOB DYLAN, IL TRADITORE

Aver attaccato la spina al folk è stato un atto rivoluzionario, vissuto dai puristi del genere come "alto tradimento", ma fu proprio questo a sancire di fatto la nascita del rock. La cosiddetta "svolta elettrica" di Bob Dylan è stata accolta in modo schizofrenico dal suo pubblico: molti si sono schierati con lui, seguendolo in quella nuova avventura con lo stesso entusiasmo dei tempi di "The Freewheelin'", ma moltissimi gli hanno voltato le spalle definendolo un "Giuda". E fu proprio così che lo appellò una persona del pubblico prima dell'ultimo brano in scaletta al Free Trade Hall di Manchester, il 17 maggio del 1966. "Giuda!" urlò a squarciagola rivolto a Bob, "Sei un traditore!". Dylan fermò i musicisti che stavano per lasciare il palco, fissò il suo accusatore in modo minaccioso e poi gli disse "E tu sei un bugiardo, io non ti credo!". Un cenno ai suoi e partì una versione scatenata di "Like a Rolling Stone", il brano simbolo del suo nuovo sound. Fu l'ultima volta che Bob Dylan suddivise le proprie esibizioni in due sezioni differenti, da quel momento in poi propose sempre concerti in cui le canzoni acustiche e quelle elettriche si alternavano in un'unica scaletta. Anche quest'altra piccola svolta era destinata ad avere grande impatto sulla storia del rock, e noi la ricordiamo con una cartolina che per molti è il brano più significativo di un'intera generazione.


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