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“Acorda Amor”: cinque artiste brasiliane per un progetto di resistenza culturale


“Acorda Amor”, (svegliati amore), è il titolo di un progetto che in se rappresenta una pluralità di significati. E materializzatosi in un bellissimo disco poco più di un anno addietro, ad inizio pandemia, grazie alla “Selo Sesc” di San Paolo, etichetta discografica brasiliana ma anche una sorta di istituzione sociale, impegnata per la promozione delle diversità socioculturali e per la democratizzazione dell’accesso ai beni culturali nelle sue svariate forme. E da semplice musica per il ballo di carnevale, sia pure composta e suonata con grande classe, l’idea originaria era questa, ecco che prende forma un disco che vale come un grido di resistenza e di affermazione delle cause identitarie, tutte alla ricerca di tolleranza e riconoscimento. Uno spettacolo di resistenza culturale di grande spessore che allo stesso momento abbraccia l’allegria, l’amore ed il piacere.



I protagonisti sono Liniker, Luedji Luna, Letrux, Maria Gadú e Xênia França, giovani artiste emergenti di grande talento, molto amate in patria ma anche all’estero (vedi Maria Gadu) che condividono particolari visioni del mondo e interpretano nell’album nomi sacri della musica nazionale in un repertorio che dialoga con i movimenti sociali sorti recentemente in Brasile. Il nome del progetto deriva dal titolo omonimo della canzone scritta da Chico Buarque, la storia di qualcuno che pensa di fuggire perché la repressione sta battendo alla sua porta. Una canzone emblematica, una sorta di sfida al potere, lanciata da Chico nel disco “Sinal Fechado” del 1974 e firmata con lo pseudonimo di Julinho de Adelaide, usato per “dribblare” la censura dell’epoca da parte della dittatura militare.



Roberta Martinelli, giornalista e direttrice artistica del progetto, in una recente intervista al giornale “O Globo” ha spiegato così Acorda Amor. “Abbiamo pensato in qualcosa che oltre a celebrare l’incontro di vari interpreti, avesse anche una visione critica sull’attuale momento politico e parlare attraverso la musica di tutto quello il Brasile sta passando”.

L’album è composto da canzoni emblematiche degli ultimi cinquanta anni della musica brasiliana, una rilettura di canzoni che rappresentano un grido di resistenza, di autori affermati come Erasmo Carlos (“Gente aberta”, l’unica musica che riunisce le cinque cantanti) , Gonzaguinha (“Comportamento geral”), Di Melo (“A vida em seus métodos diz calma”), “O Quereres” di Caetano Veloso, Belchior (“Sujeito de sorte”), Leci Brandão (“Assumindo”), “Não Adianta”, incisa originariamente dal Trio Mocotó, con Liniker, “Deixa eu dizer”, interpretata da Xênia França, e il brano “Extra”, di Gilberto Gil, nella voce di Luedji Luna.



Una delle tante perle di questo album che il giornalista carioca Mauro Ferreira ha definito “un grido di resistenza culturale” è il brano “Gente Aberta” (inserito all’interno del testo), inciso da Erasmo Carlos per la prima volta nel 1971 ed a cantarlo sono tutte e cinque le talentuose artiste brasiliane. Ed il testo dice tutto: “Io non voglio più conversare con chi non sa offrire amore. Gente certa è gente aperta, se l’amore chiama io vado. Può essere molto bello il mare, il sole, il fiore. Ma se tu non ti apri con me non vado, non vado”.

Le persone sono accecate dall’odio – dice Luedji Luna allo stesso giornalista - odio che è stato una delle basi nella costruzione della società brasiliana che ci attraversa e c’è bisogno che la gente capisca questo. Penso che il progetto ci illumina per l’amore. E tutte queste sensazioni sono rivoluzionarie”. “L’arte è una delle cose fondamentali in questo momento – aggiunge Roberta Martinelli – non per nulla viene così tanto attaccata. E vedere queste cinque donne così importanti per la musica brasiliana insieme sul palco con questo repertorio musicale così connesso con quello che stiamo vivendo, è emozionante”.

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