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30 maggio - Tom Morello quando rimase 15 minuti per protesta nudo sul palco con la bocca tappata...


Oggi giorno in cui spegne 57 candeline sulla torta, voglio raccontare un episodio abbastanza bizzarro e Rock della carriera artistica del chitarrista dei Rage Against the Machine Tom Morello... Tom incarna personalmente non solo a livello artistico il nome della sua band, è stato ed è un uomo di ribellione e di protesta - un arrabbiato contro la macchina trita persone- Tanti sono gli episodi che lo hanno visto protagonista nella sua vita e nella sua carriera, uno dei più recenti è quando ha mandato al diavolo Trump e la sua Amministrazione, ma oggi voglio raccontare un episodio che lo ha visto protagonista insieme alla sua band in una protesta contro la censura... Quando i Rage Against the Machine arrivano a Philadelphia per un concerto di 15 minuti sul palco del Lollapalooza ‘93, ben 28 anni fa, in uno dei festival rock più importanti del mondo, sanno già di essere nei guai. Zack de la Rocha, il loro cantante esplosivo dalla dialettica schietta e potente, è senza voce. Un mese di tour a supporto del loro album d’esordio ha distrutto le sue corde vocali. La band però è ancora agli inizi, sta cercando di conquistarsi il favore del pubblico e non può certo permettersi di cancellare uno show su un palco così importante. La scelta non era facile e sarebbe stata molto dolorosa : cancellare il concerto, lasciare posto a un’altra band, oppure tentare di esibirsi con un altro cantante? Niente di tutto questo. I quattro membri del gruppo hanno ben altro in mente. “Dovevamo suonare per primi sul palco principale. Era il momento in cui iniziavamo a farci conoscere in America. Era la nostra grande occasione,” dirà il bassista Tim Commerford a ESPN nel 2015. “Nello stesso periodo, Tipper Gore, moglie dell'allora vicepresidente Al Gore, aveva creato il Parents Music Resource Center [Centro d'Informazione Musicale per Genitori, ndt], quello che mette gli adesivi Parental Advisory sui dischi. Noi non eravamo d’accordo, pensavamo fosse davvero una cazzata. E così abbiamo scelto la protesta, ‘Non suoniamo a questo show, protestiamo.’” “Siamo saliti sul palco, ma invece di suonare abbiamo appoggiato le chitarre agli amplificatori, creando così un riverbero continuo, e siamo rimasti fermi impalati davanti al pubblico. Ah, eravamo completamente nudi. Ognuno di noi aveva una lettera scritta sul petto a formare la sigla PMRC.” Il 18 luglio 1993, i Rage Against the Machine salgono sul palco davanti a migliaia di persone a Philadelphia in tutto il loro splendore, così come mamma li ha fatti. L’esibizione quel giorno fu una sorta di performance artistica, più che un vero concerto rock,” come dirà poi Morello a NME. “Volevamo solo ricordare a tutti che non potevamo più dare nulla per scontato, nemmeno che avremmo potuto continuare ad ascoltare musica contro lo status quo. Volevano portarci via i diritti del Primo Emendamento.”

Inizialmente il pubblico incoraggiò, divertito, l’iniziativa della band sul palco, ma quando si rese conto che la band non avrebbe mai nemmeno accennato una nota iniziò a infastidirsi. “Inizialmente la gente rideva e ci incitava, ma dopo dieci minuti che ce ne stavamo nudi sul palco, hanno iniziato a tirarci addosso bottiglie e insultarci. Erano molto delusi.”

Nei ricordi di Morello, la cosa più dolorosa furono le monetine. “Lasciatemelo dire: ci hanno tirato un sacco di monetine sui genitali quel giorno,” ha detto a NME.

Alla fine, la polizia dovette scortare la band giù dal palco, ma nessuno fu arrestato per atti osceni in luogo pubblico. Per farsi perdonare, i Rage tornarono a Philadelphia qualche mese più tardi per un concerto gratuito....


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